Non tace, parla di distanze estreme
questa casa prossima a una svolta:
io l’ho vista per la prima volta
sotto cieli torbidi e umidastri.
Questa casa non ha damaschi ricchi
alle pareti, ma calcine e tetri
ragni che ad ogni spiffero fibrillano
come fossero stelle velenose.
Questa casa contadina mi parla
da ogni cavità, dalle imposte smosse
dalle gronde slogate, dalle crepe
e da ogni altro indizio di scomparsa.
Questa casa è l’eterna domanda
della grande umiltà che è la memoria.
Pierluigi Cappello
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