L'amico se ne va e io sento di amarla:
la casa di notte. Tutti addormentati.
Il suo contrarsi come aria o sera.
L'una. Teiera a fiori e un dolce d'uvetta.
Un vassoio aspettaa che lo si porti dabbasso.
La luce è spenta sulle scale. L'orologio rintocca. Il gatto
appare nel suo territorio, misterioso sui gradini
nero e ambiguo tra i piedi delle
sedie abbottonate, insinuazione da sistemare
accanto al cucchiaio rosso e alla tazza smaltata,
il piattino col suo ribocco di tè
che il getto d'acqua facilmente risciacqua. Il tempo
è un tic, un purr, una goccia. Il sonno cattura
il ragno sulla finestra del soggiorno
tra le trame, vi cadrò anch'io quando
serrate le porte, provate le chiavi
la luce s'accende in cucina
e fa del cortile sul retro
una stanza elettrica: un addomesticamento
di margherite chiuse, un' architettura
istantanea e improbabile.
Eavan Boland
Hitchhiker’s Guide - photo by David Mellor
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