martedì 15 luglio 2014

Profumo d'erba tagliata stanotte nell'aria.
Sui rami arrugginiscono mele. L'estate è già
un luogo smarrito tra attesa e memoria.

Questa è l'estate delle falene.
Arriva con l'oscurità il loro momento di verità.
Appaiono sui davanzali. Sui bordi
delle nostre finestre come punture di spillo. Un barlume.

Apro libri pieni delle loro leggende:
veloci falene fantasma e danzanti assemblee al tramonto.
Brulicanti corteggiamenti. Esseri guidati dalla luna.

La luna è alta. Finestre spalancate sul retro.
La luce di metà luglio riempie il quartiere. Sono in piedi accanto alla siepe.

Eccole una volta ancora accanto al davanzale-
fruscianti al di là di fucsia e lavanda,
alta fino al ginocchio e troppo blu per metterle in guardia

cadranno giù senza sapere come o perché
quel che schivavano avvenne, improvvisamente,
come crepitarono e bruciarono da ogni parte. Morranno-

muoio- sullo spigolo e sulla soglia
del momento che tutta la natura teme e a cui tende:

il furto della luce. Ingegnoso facsimile.

E la lampadina della cucina che le attrae allunga

l'ombra di mio figlio più della mia. 


Eavan Boland


1 commento:

angelo greco ha detto...

Gran bella poesia con super foto fotona... :-)

Posta un commento