sabato 7 giugno 2014

Se capiti d'un tratto fra erbe di pietra, più splendenti nel
marmo che nel verde, e se vedi una ninfa inseguita
da un fauno, felici entrambi più nel bronzo
che nel sogno, posson lasciare il bordone
le affrante dita: sei nell'Impero, amico.
Aria, acqua, fiamma, fauni, leoni, naiadi, copie dal vero o
corpi immaginari, tutto ciò che ha inventato Dio e che
il cervello s'è stancato di continuare, s'è fatto pietra, metallo.
Questa la fine delle cose, questo alla fine della strada
lo specchio per entrare.
Mettiti in una nicchia vuota e, rovesciando gli occhi,
guarda svanire dietro l'angolo i secoli, e il muschio ricoprire
il ventre e le spalle la polvere, tinta dal tempo.
Qualcuno spezza un braccio, e con un tonfo rotola la testa
giù dal collo.
E resta un torso, anonima somma di muscoli.
Mille anni dopo abiterà qui un topo, ma, l'unghia rotta
sul granito, uscirà una sera, squittendo, zampettando
oltre la strada, per non tornare a mezza notte in tana,
e neppure al mattino.



Josif Brodskij


 
milioni di milioni..... - photo by annamaria rizzi

2 commenti:

angelo greco ha detto...

che belli!!

Mc.Cam ha detto...

Se penso alla mia passione per i semi di girasole, a vedere questa foto mi vengono le vertigini... ahaha

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