martedì 15 ottobre 2013

Voglio un viale alberato, la mano
lungo il tuo polso, un arco di rami sulle nostre teste, il
riflesso della filigrana delle foglie, la luce striata che spalanca
il sentiero davanti a noi. Il lago avvolto dalla bruma nel torpore immobile
del tardo pomeriggio. Voglio che gli uccelli cantino – così tanti
da non poterne dire il nome o il numero. Voglio appoggiarmi a te,
come si fa d’estate, camminando lungo un viale. Voglio
sussurrarti all’orecchio: ti voglio, come si fa con questo tempo,
disinvolta, senza bisogno di risposte, con il braccio attorno
ai tuoi fianchi.

Mary Dorcey

Nessun commento:

Posta un commento