lunedì 28 ottobre 2013

Voci, sussurri, ombre, canti di affogati: non so se sono segni
o una tortura. Qualcuno nel giardino rallenta il passo
del tempo. E le creature dell’autunno abbandonate al silenzio.

Io ero predestinata a nominare le cose con nomi essenziali.
Io non esisto piú e lo so; ciò che non so è che cosa vive
al mio posto. Perdo la ragione se parlo, perdo gli anni
se taccio. Un vento violento ha fatto piazza pulita. E non
aver potuto parlare per tutti quelli che dimenticarono il
canto.

Alejandra Pizarnik



 Sean & Phideas - by Robert John Guttke Photography

3 commenti:

El poeta que nunca existió ha detto...

Y Alejandra entró e el agua para siempre....

angelo greco ha detto...

Bel contrasto tra il corpo virile e il tenero micetto... :-)

Mc.Cam ha detto...

Un peccato che il micetto si sia mosso e sia finito sfocato. :-)

Posta un commento