lunedì 19 marzo 2012

Frutti tardivi

Entrare in una vita non tua, quasi
sconosciuta, come se in quei misteri
quieto dimorasse Amore, o i sentieri
di vicine perdite e ombra invasi

fossero d’incomprensibile basica
luce: cosí, con nuova audacia ai neri
confini di un giorno morto, disperi
solo del tuo frutto tardivo, spasimo

di insorte dimenticate parole
a fermare i passi sopra affocati
tappeti, dietro finestre tremende –

sai che tutto, tutto si forma e splende
nell’aperto, nell’alto, o per stipati
piccoli inizi si consuma un sole.
 

Roberto Rossi Precerutti


2 commenti:

angelo greco ha detto...

Bella, creativa, mi piace molto!

Mc.Cam ha detto...

Chissà che fiore è? Non mi sembra un tarassaco, visto così. :-)

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