venerdì 25 maggio 2018

Prima che asciughino quei due o tre baci
sulla fronte
 
              e qui e lì,
ti chinerai per bere
acqua d’argento dallo specchio,
e se nessuno ti starà a guardare
ti toccherai le labbra con la bocca.

 
C’è un tempo in cui più svelto delle dita
che lo scultore passa sulla creta
il sangue impaziente ti modella
il corpo dal di dentro.

Forse stringerai tra le mani
i tuoi giovani capelli
e li solleverai sopra le spalle
perché somiglino piuttosto ad ali,
e davanti a loro prontamente correrai


      dove proprio davanti agli occhi
e sul fondo estremo dell’aria
sta il grande, erto, conturbante
e dolce nulla,
che splende.

Jaroslav Seifert

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