Sono la verità
di un viaggio e di una linea d’ombra
custoditi sulla terra viva e chiusa
che vuole nasconderci qualcosa.
Vivo sospeso
senza appartenere a nessuna dimora,
al bivio di ogni equilibrio.
Ho camminato con passo lento
fra i morti assetati,
per raggiungere l’alba dell’indomani
di incendi e tregue.
Infinito che mi ospiti,
sono stanco del tempo e del vuoto.
Cos’è il mio frammento
o il tuo frammento?
La mia angoscia diventa orizzontale
come la mia illusione,
sottile diventa anche il muro
che mi difende e mi separa.
Gëzim Hajdari
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