Il meraviglioso cervello emotivo delle persone solitarie
da https://www.greenme.it
Le persone che trascorrono molto tempo da sole o che vengono definite solitarie possono avere un cervello
dalle caratteristiche particolari. La scienza e la psicologia nel corso
del tempo hanno provato ad approfondire l’argomento in diversi studi.
In particolare, secondo recenti studi sul cervello e sui comportamenti umani, le persone solitarie vedono le cose in modo diverso dagli altri
ed hanno una capacità di decisione o di analisi differente. Gli esperti
ipotizzano che la situazione di solitudine possa modificare alcune zone
specifiche del cervello.
Esistono almeno due tipologie di persone
solitarie: chi rimane solo per scelta e chi lo è, suo malgrado, a causa
degli altri. In ogni caso il cervello delle persone solitarie pare
abbia delle caratteristiche legate alla loro condizione di vita
specifica.
Un rapporto pubblicato dalla rivista scientifica Cognitive Neuroscience
mostra che le persone solitarie rispetto alle persone socievoli
rispondono alle minacce del contesto sociale in cui si trovano più
rapidamente.
Inoltre l’area del cervello associata alle ricompense quotidiane,
come il denaro e il cibo, ha una minore attività nelle persone che sono
sole. I volontari che hanno partecipato allo studio hanno compilato un
questionario e in seguito hanno visionato delle immagini di persone
felici senza reagire con gran entusiasmo perché la loro attenzione in
questi casi non sarebbe rivolta alle emozioni positive ma a tutto ciò
che potrebbe rappresentare una minaccia.
Serviranno studi più approfonditi per
comprendere meglio il funzionamento del cervello delle persone che
scelgono o subiscono la solitudine, tuttavia i ricercatori si trovano
già di fronte a dei risultati interessanti.
Ad esempio gli esperti stanno cercando di comprendere la relazione tra solitudine, introversione, creatività e originalità. Secondo la psicologa Amanda Guyer,
esperta del National Institute of Health del Maryland, le persone
solitarie hanno una maggiore sensibilità alle interazioni sensoriali ed
emotive.
I ricercatori ipotizzano che le persone
solitarie quando si trovano nel bel mezzo di una riunione, di una festa o
di un evento che coinvolge molti individui, vivono in una situazione di
sovraccarico cerebrale con un aumento del flusso di sangue in alcune
zone del cervello. Il senso di agitazione potrebbe ostacolare i timidi
nel socializzare.
Per chi tende alla solitudine ci sono
anche delle buone notizie: le persone solitarie si adattano facilmente a
diverse esperienze grazie alla loro sensibilità. In caso di un problema da risolvere o di una situazione di emergenza tendono ad accorrere subito in aiuto.
Infine, le persone timide e solitarie sono brave a percepire dettagli e sfumature che gli altri ignorano. Sono spesso scrittori o artisti di talento perché il loro cervello li porta naturalmente ad esprimere così le emozioni.
Marta Albè
Photo Credit: Khoa Illustration
1 commento:
Penso sia proprio così.
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